MAC Guarcino – Museo d’Arte Contemporanea del Piccolo Formato

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MAC Guarcino – Il grande talento proteiforme del Piccolo Formato.

Nel 2018 è stato creato a Guarcino, all’interno dello storico Palazzo Patrasso, nel complesso monumentale di San Michele Arcangelo, il MAC, Museo di Arte Contemporanea del Piccolo Formato.

      “La costruzione di una collezione d’arte è lavoro complesso, che nasce da una passione e cresce a indicare il percorso di una progettualità critica, in cui trovano un punto di equilibrio gusto, ricerca e strategia, a esemplificare la pluralità di esperienze intrinseche alla sperimentazione.   Quando poi si intende sottoporla al giudizio del pubblico, diventa necessario rendere comprensibili le motivazioni sottese al bisogno di esibire quello spazio costruito per sé, sospeso dal quotidiano eppure parte di esso, senza superare il limite dell’estrema didascalizzazione, che rischierebbe di banalizzarne l’articolazione. Una collezione è specchio dei tempi e delle maniere differenti in cui si sedimentano sensazioni, percezioni, emozioni, incontri, scoperte, approfondimenti e si rielaborano intenzionalità operative e speculazioni teoriche, strettamente legate alle singole scelte, accomunate tutte da una solidità di pensiero.

      La collezione del MAC è nata invece quasi per gioco, tra amici, mescolando leggerezza e serietà, per creare un’occasione di riflessione sulla molteplicità espressiva dell’arte contemporanea, perseguita con strumenti e mezzi diversi eppure alimentata da analogo impegno progettuale, anche quando i risultati sembrano opposti. L’elemento connettivo è il formato, che nell’esiguità della superficie e dell’aggetto (massimo 50x50x50 cm) riesce a contenere esiti plurali e dissonanti quanto a significati e riferimenti, materializzare differenze e singolarità di orientamento, rendere comprensibile complessità di approcci, intenzioni e realizzazioni e perfino tracciare direzioni operative tangenti o divergenti.  Lo spazio minimo, che a molti può suonare come una sfida, rappresenta il territorio di una ricerca, in continua definizione, nei cui confini i segni e le immagini si ibridano, si contrappongono, si rispecchiano, per suggerire un percorso in cui tutto trova e ritrova il proprio significato.”    (Loredana Rea)